Dalla legge naturale al diritto
by mila solaris · 16 Maggio 2019
Questo scritto vuole essere una riflessione sulla legge, in tutte le sue forme, dalla legge naturale al diritto positivo, piuttosto che un approfondimento su tematiche specifiche.
I confini della legge
Oggi tu, in quanto lettore di questo blog, ti trovi come un uomo di fronte al portone di un maniero che non conosci. Non sai quanto sia grande, quanti lo abitino e cosa facciano al suo interno. Sai che in questo blog si parla di legge, ma forse non conosci i confini di questo argomento. Forse non hai mai pensato di cercare detti confini, perché pensi che usando la parola legge si definisca un ambito preciso che è auto-determinato da sé. Bene, ti dico che purtroppo non è così. Tutto questo mondo è intriso di leggi fino al suo cuore più nascosto e queste determinano persino la tua percezione. Ma andiamo per gradi e vediamo di verificare queste affermazioni.
Le leggi come strumento di previsione
Sai che la natura ha delle sue leggi. Le scienze naturali quali la fisica ne descrivono alcune, per esempio le leggi dell’energia, della chimica. Anche la matematica è governata da leggi, così come la medicina. Sai che anche la ricerca spirituale segue, a seconda degli ambiti, le sue proprie leggi. Così anche le religioni, la finanza, la lingua attraverso la grammatica, la sintassi e così via. Potrei dire, in senso più ampio, che ogni elemento in questo mondo manifesto è regolato da leggi che ti permettono di prevedere, previa la loro conoscenza, determinati sviluppi e accadimenti.
Da ciò emerge una prima considerazione di rilievo. Se ogni cosa/manifestazione di questo regno ha le sue leggi e se il conoscerle ti può portare a prevedere come gli eventi si svilupperanno, allora vuol dire che questo mondo è per lo più meccanico o reso deliberatamente tale anche negli aspetti che potrebbero non esserlo.
Una matrice di correlazioni
Non è finita. Se tutto il manifesto è regolato da leggi, allora ci saranno anche leggi che regolano i rapporti tra leggi afferenti a diversi ambiti della manifestazione. Una matrice di correlazioni dove nessun elemento è separato da nessun altro. Per avere un’idea di quanto questo sia vero, se vuoi verificarlo in senso scientifico, ti raccomando la lettura di un testo di David Bohm “UNIVERSO, MENTE MATERIA”. E se vuoi sondare la questione dal punto di vista linguistico invece ti raccomando…lo stesso testo (purtroppo non è più edito, temo che dovrai andare in biblioteca!)! Ma se invece vuoi vedere le cose da una prospettiva più spiritual-filosofica Alan W. Watts ha scritto un testo “Il libro sui tabù che ci vietano la conoscenza di ciò che veramente siamo” molto chiaro ma altrettanto profondo. Se invece ti interessa una visione più olistica ma nel contempo narrativa allora “Tutto è uno. L’ipotesi della scienza olografica” di Michael Talbot è il libro che fa per te.
Potrei proseguire con i consigli ed elencarti numerosi testi, ma tu da onesto ricercatore quale sei, li troverai senz’altro sul tuo cammino al momento giusto.
Però, poiché sei qui interessato a indagare sulla legge quale strumento per raggiungere un po’ più di libertà e serenità, allora esaminiamo insieme la matrix di correlazioni tra tutte queste discipline. Vedi, la legge positiva, il diritto, i canoni, le regole, i codici sono nati in principio proprio per rendere prevedibili certi fatti e situazioni, per determinare i rapporti tra cose, uomini e il loro agire. Quindi queste leggi si sono originate da una sostanza preesistente. Questo è certamente vero per le leggi “umane”. Ma potrebbe esserlo per ogni cosa visto che, se ci spostiamo di ambito, anche quelle che chiamiamo leggi della fisica, sono nate dalla osservazione di fenomeni reali e tangibili.
La legge naturale
Tali fenomeni preesistevano a siffatte leggi. Potrei anche aggiungere che in natura la formulazione di leggi non è ne utile ne inutile. La natura prescinde da ogni legge descrittiva “umana”. Questo non è vero invece per l’uomo che sembra abbisognare di leggi per condurre la sua vita in modo ordinato e pacifico.
Ecco un primo importante punto di riflessione. La legge naturale è descrittiva di un fatto e non lo influenza minimamente in quanto essa stessa lo segue e non lo precede. Non di meno ci permette di prevedere un accadimento naturale, come il tempo di decadimento dell’uranio. Vorrei qui fare un pausa per enfatizzare l’importanza della legge naturale perché ricorrerà spesso negli scritti di questo blog.
Nota che le leggi naturali sono immodificabili. Infatti anche qualora riuscissi a modificare il tempo di decadimento dell’uranio, avresti solo scoperto un nuova legge che descrive un decadimento radioattivo alternativo a quello conosciuto. Se invece ci allontaniamo dall’ambito descrittivo, allora ecco giungere un altro tipo di legge. La legge positiva, o meglio il diritto positivo. Etimologicamente la parola “positivo” riferito a legge (equi)vale a: “Posta e sanzionata dal legislatore, in opposizione a quella Naturale”. Io direi posta, da ponere, su qualcosa di specifico. Forse sarebbe più corretto chiamarla legge impositiva poiché viene imposta! Toh una altra parola interessante. Imposta.. ti ricorda niente? La cara vecchia imposta sul reddito delle persone fisiche, per esempio…ma andiamo avanti.
Diritto positivo
Vedi da te che il termine positivo non è più tanto “positivo” come invece accade nel senso comune del linguaggio. Anzi sembra ribaltare il significato comune. Del resto il segno + viene appunto usato in matematica ed elettrotecnica per indicare il “positivo”, ovvero ciò che si aggiunge si somma. Dunque per sommare qualcosa ci vogliono almeno due termini. E così il “diritto” si somma alla realtà, senza la quale non esisterebbe perché non potrebbe poggiarsi o radicarsi in essa.
Hai certamente notato che sono passato dalla parola legge a quella di diritto, questo perché ti sto guidando in un ambito specifico che non riguarda più la natura, ma l’arteficio della mente “umana”.
Dico umana perché mi riferisco a qualsiasi entità o essere dalle sembianze umane, esseri extraplanetari compresi. Infatti, questa specifica forma di legge che disciplina appunto i rapporti tra uomini, umani et similia, arriva da tempi così remoti (almeno ci raccontano) da non potersi dire chi per primo la concepì. Ad oggi, secondo me, c’è ancora una certa ambiguità nel definire cosa è legge e cosa è diritto. Se siano due cose distinte ed eventualmente in che modo siano due cose distinte.
Ah, va detto che secondo alcuni autori, il diritto divino sarebbe superiore al diritto positivo, che sarebbe quel grande contenitore di tante altre forme di diritto specifiche quali quello commerciale, internazionale, nazionale etc.
La linea di demarcazione tra la legge naturale e il diritto
Però una linea di demarcazione, come puoi constatare c’è. E’ quella tra la legge naturale e il diritto. La prima è descrittiva di un fatto o di insiemi di fatti. Il secondo è im-positivo. Purtroppo è quest’ultimo a darci più problemi ed è quindi di quest’ultimo che ci occuperemo. Includeremo anche il così detto diritto divino che, apparentemente orientato a una base volontaria (infatti non ti viene imposto di credere in una divinità, almeno non qui non oggi) sembra porsi nel mezzo. Qualcuno potrebbe osservare che una data legge ritenuta divina oggi, potrebbe essere riconosciuta all’interno di una più specifica legge naturale nella scienza di domani.
Potrebbe essere questa la ragione che vede la legge e la scienza tanto contrapposte da un lato e legate dall’altro. Entrambe con i loro dogmi, postulati e misteri insondabili. Non è comunque un mistero che la religione, di certo quella cristiana, ha esercitato un controllo molto importante sulla scienza di ieri e forse lo fa ancora a nostra insaputa. Oppure oggi il controllo della scienza è in mano alle multinazionali, al potere finanziario-bancario. O forse ancora gli attori sono sempre gli stessi ma vestiti di abiti diversi. Così come non è un mistero, tanto meno glorioso, che quella istituzione che chiamerò genericamente “Chiesa di Roma” possieda una ricchezza ancora oggi tanto grande da non essere stimabile. Forse la più grande, in termini di valore, al mondo.
Forme di diritto
Procediamo invece con la “passerella” delle forme di diritto più note. Il diritto divino, il diritto naturale, il diritto pubblico nelle sue forme quali il diritto Internazionale pubblico, Concordatario, Costituzionale o politico, Ecclesiastico, Amministrativo, Fiscale-tributario, Penale, Processuale. Il diritto privato nelle sue forme anche di diritto Internazionale privato, Civile. Hai notato che esiste la legge naturale e il diritto naturale, e che quest’ultimo si ritiene, diversamente dalla prima, subordinato al diritto divino?
Qualcuno sostiene che tutto è nato dalla religione, ovvero dal diritto divino e quindi a seguire l’ ampia categoria del diritto commerciale in senso lato. Per citare qualche forma molto conosciuta oggi, cito il DIRITTO MERCANTILE, il DIRITTO DELL’AMMIRAGLIATO l’UCC (UNIFORM COMMERCIAL CODE). Tuttavia, potrei anche guardare al passato ricordando il Codice sumero-accadico di Hammurabi, edito circa nel 1700 a.c.. Da esso alcuni studi fanno derivare appunto l’UCC che ha con quest’ultimo importanti somiglianze.
Diritto Romano e Diritto Divino
Tuttavia anche qui non siamo sicuri, dati i tempi remoti, di cosa sia accaduto realmente, se sia il diritto divino ad aver prodotto il diritto nelle altre forme o viceversa, o se si siano alternati nel tempo. Ad esempio sai che il DIRITTO ROMANO ha, almeno temporalmente e storicamente, preceduto e alimentato buona parte del corpus di “leggi” recepite dalla “Chiesa di Roma”. Questa d’altra parte nei secoli ha annoverato, all’interno della sua curia, encomiabili giuristi, che hanno dato corpo alla legislazione pontificia. Corpus Iuris ovvero al Diritto Canonico, al Diritto Ecclesiale. Ricordo inoltre che la Bibbia (antico testamento) è già in sé “anche” un testo di diritto divino. Stabilisce regole di comportamento etiche morali e religiose precise per i fedeli di Cristo e vien fatta risalire al X secolo a.c., per poi essere seguita dal nuovo testamento.
Sebbene noiose, ti garantisco che tutte le informazioni di cui sopra si comporranno mirabilmente nelle tua mente come un mosaico, quando ci addentreremo in taluni argomenti che riguardano esattamente e propriamente te.
Volendo tornare per praticità al presente, vediamo che in occidente, il così detto diritto moderno tanto moderno non è. Ho infatti ragione di credere che il Diritto Romano non solo ne sia il fondamento, ma sia a tutt’oggi preminente rispetto a ogni altra forma di diritto. Come d’altra parte il Diritto Canonico potrebbe non essere affatto una forma di legge limitata alla Chiesa. Basti pensare che ad oggi una larghissima percentuale della popolazione è battezzata e quindi incorporata alla Chiesa. Dunque mi chiedo se mai sia esistita una reale separazione tra queste forme di diritto o se si tratti solo di confini politico temporali evanescenti, come la linea dell’orizzonte, stabiliti per mantenere circo-scritti certi poteri.
Diritto internazionale
Pensiamo ai trattati internazionali (diciamo diritto pubblico internazionale) ora, come l’arcinota Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948 oppure la Convenzione ONU sui Diritti dell’infanzia del 1989. Non pretendono forse di fondarsi sui principi universali di fratellanza e uguaglianza propri del Cattolicesimo? Per parafrasare Carl Jung, il solo fatto che tu sia nato in Europa fa di te un cristiano che tu lo sappia o no. L’idea stessa di bene e male è stata stabilita, insieme ai concetti di peccato e virtù, proprio in seno alla Cristianità.
La saggezza del dubbio
Adesso ho una buona notizia per te. Non devi diventare un giurista per riportare la legge al tuo servizio, così come non devi conoscere il funzionamento di un motore a combustione interna per guidare la tua automobile. Puoi invece ripercorrere con me, a ritroso, questa lunga intricata storia della legge per tornare alla fonte, al punto in cui essa nasce. Tornare all’origine ci permette di sfrondare il “roveto di spine” che si è inerpicato sul tuo corpo, paralizzandolo.
Per fare questo ti chiedo solo una cosa. Metti in dubbio ogni singola parola e insegnamento che hai ascoltato, letto, “imparato” in qualsiasi scuola, di qualsiasi levatura fin dalla tua nascita. Continua a farlo sempre, anche adesso nel leggere questi scritti. La saggezza del dubbio, per parafrasare il titolo di un altro interessantissimo libro di Alan W. Watts. Metti il tuo sapere alla prova, verifica se è davvero un sapere o un indottrinamento. In altre parole decidi di dare il tuo consenso solo alla conoscenza che sperimenti davvero. Quella reale e tangibile per te. Nega il tuo consenso a ogni credenza.
Adesso non ti sto parlando di religione ma di legge. Tuttavia mantieni a fuoco fin dove si spingono i confini della legge. Preparati ad integrare la tua conoscenza, a pensare in modo olistico. Cerca di sviluppare una pacifica e rilassata equanimità anche quando discuteremo degli aspetti più aberranti di questa “legge”.
La Bestia
Ho letto giorni or sono che nelle pretese FORZE DI POLIZIA, il CORPO DEI CARABINIERI conta il maggior numero di suicidi tra i suoi agenti. Strano non credi? E’ parso strano anche a un agente che si chiedeva stupito, in un forum, cosa stesse succedendo mai.
Come pensi che si sentirebbe un uomo, nelle vesti di agente del CORPO DEI CARABINIERI, se scoprisse che ha giurato fedeltà ad un CORPO che è una milizia al soldo di una società di diritto privato? Una corporation che nulla ha a che fare con lo stato? Che questa società è controllata al 100% da un istituto bancario privato di proprietà di poche famiglie titolate benestanti, talune Reali (nobiliare)? Che i servizi segreti pretesamente nazionali (come GLADIO, SISMI) e internazionali (come CIA, FBI) e la mafia/’ndrangheta/camorra hanno collaborato, almeno dal dopoguerra, a stretto contatto? E che tutto questo è già stato documentato da importanti magistrati che, in buon fede, lavorano per lo Stato (nota che qui ho usato la “s” maiuscola) hanno scoperto tutto ciò e sono stati per questo ripagati con sentenza di morte? Cosa diresti se altrettanti agenti tuoi colleghi, carabinieri, poliziotti, agendo in buona fede, avessero incontrato la stesa sorte? Andresti a letto sereno? Cosa diresti se quegli uomini avessero nomi come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino. Cosa diresti se un sopravvissuto, direi un superstite, come l’ex magistrato Carlo Palermo avesse scritto perfino un libro, un mirabile memoriale di tanti di questi fatti e lo avesse intitolato LA BESTIA?