La sovranità della Repubblica

La sovranità della Repubblica

Il tema della sovranità ha goduto gli onori della cronaca negli ultimi 15 anni come mai prima, pur essendo stato già cavallo di battaglia di un ben noto partito politico nato intorno a gli anni 90’. Tuttavia, in questa occasione non intendo addentrarmi nella storia e nell’etimologia specifica del lemma, né scendere nella nozione di sovranità, voglio limitarmi al senso comune-corrente del termine in relazione alla Sovranità della Repubblica. 

In un precedente post ho affrontato l’argomento in questa prospettiva, pertanto non ritornerò sul punto. Piuttosto, con questo breve articolo sono a presentare il documento allegato intitolato “La Sovranità della Repubblica”. Si tratta di una approfondita ricerca, effettuata da me e dal mio gruppo, in merito alla reale situazione della sovranità della Repubblica Italiana. Mi rendo conto che il titolo di tale documento potrebbe ingannare il lettore in quanto, non già scritto per attribuire o sostenere la sovranità della Repubblica Italiana, piuttosto per dimostrarne, evidenze alla mano, la totale mancanza. 

Nonostante l’organica e accurata raccolta di evidenze, la nostra ricerca non pretende di esaurire l’argomento nella sua interezza, ma è più che sufficiente per portare in evidenza le gravi implicazioni legate alla pressoché totale mancanza di sovranità della Repubblica Italiana. Un fatto che invalida e ancor peggio rende nulla ogni e qualunque pretesa di rappresentanza del Governo. Ovvero rende nulla ogni e qualunque delega di poteri data dalla popolazione al Governo, il quale, da organo di rappresentanza eletto in nome del popolo, viene ridotto a strumento di controllo da parte di entità straniere la cui stessa autorità andrebbe ragionata e dimostrata dal punto di vista del diritto internazionale. La politica stessa si svuota quindi di ogni contenuto e potere, riducendosi a pura finzione priva di ogni scopo, se non quello di trarre in inganno il popolo delegante.

Mistificazione

Nessuno oggi può affermare con cognizione di causa “In nome del popolo Italiano”. Infatti, lo Stato ha mancato al dovere e impegno più alto e sommo, quello di rendere edotto, plenariamente informato il popolo, origine ed unico autore del contratto sociale (fondamento di ogni Stato democratico che tale si professi), dei fatti e delle circostanze che hanno reso detto contratto una mistificazione.

La sovranità dell’uomo

Detto ciò, sarebbe lecito chiedersi: perché interessarci di un fatto così evidente ma anche lontano da noi che ci identifichiamo in uomini viventi in carne ossa e sangue, diversamente da cittadini o nomi di persona incorporati?
Anche qui sarò sintetico. La sovranità è una qualità propria all’uomo stesso, derivante dalla sua origine e sostanza spirituale, e per questo sancita, fin dalla notte dei tempi, dai principi universali di tutte le religioni-fedi al mondo. Inclusivamente ma non esclusivamente dalla cristianità stessa: “E Dio disse: facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza” Genesi 1,26-28.31. (conoscenza non è accettazione .. per citazione!)
Una principio di legge che, nella storia moderna, è stato universalmente riconosciuto e riaffermato dalla “Déclaration universelle des droits de l’homme”, che è stata successivamente recepita dalla “Convention de sauvegarde des droits de l’homme et libertés fondamentales” del 1953 (per l’Italia 1955). Questi hanno reso mandatori e vincolanti alcuni diritti appunto “fondamentali”, nuovamente riaffermati nella “International Covenant on Civil and Political Rights” e nell’ “International Covenant on Economic, Social and Cultural Rights” tenutesi a New York ed entrate in vigore nel 1976.

La tua identità è l’uomo vivente

Ma tu, si proprio tu che ora stai leggendo, non godi a priori di tale sovranità, devi prima riconoscere e affermare con ogni fibra del tuo essere che la tua identità non è scritta su un documento che riporta un nome di persona. La tua identità è l’uomo vivente. Solo così potrai reclamare la tua sovranità, uscire dal recinto delle persone, delle persone umane, degli esseri umani e di tutti quegli spettacolari giri di parole che sono stati pensati per evitare la parola “uomo”. Potrai così evitare scomodi appellativi come “sovranista” e “autodeterminato” visto che tali aggettivi designano qualità già connaturate all’uomo e non movimenti di pensiero, politici e affini.

Diresti mai di aver visto un uccello volante? Non credo, perché è qualità degli uccelli quella di volare. Chi ti ascolta si sorprenderebbe alquanto, forse meno nel sentirti dire che hai visto uno topo volante, cosa che invece potrebbe suscitare curiosità, salvo scoprire che parlavi di un pipistrello!
Allo stesso modo, un essere umano potrà essere sovranista ma un uomo no, non potrà mai esserlo, perché la sovranità è già una tra le qualità che lo definiscono.

Non vado oltre, se avrai l’ardire, ti attende la lettura di un documento scottante sull’argomento.

Buona lettura.

N.B.: In merito all’uso del lemma popolo e del lemma politica invito il lettore a prendere nota delle definizioni che sono state date nel dettaglio all’interno dell’allegato.

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