mila

Mila
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Un uomo può davvero parlare di se come se si conoscesse?

Non parlerò di me ma di cosa ho fatto, detto, vissuto e pensato in questi anni. Tuttavia, vi garantisco che non appena maturerò una conoscenza di me esauriente cancellerò tutte le fregnacce che seguono per scrivere un “about me” decente. Per ora dovrete avere pazienza.

Sto cercando me stesso da anni e dopo aver tanto scavato tra psicologia, condizionamenti, percezioni illusorie, credenze, storia personale, mi sono accorto che questo me è sempre più lontano ed evanescente. Ho scritto talune cose sulla persona fisica nel mondo del diritto e ho imparato a conoscere meglio la persona-lità che come puoi dedurre è, come la persona, una finzione, ancorché non giuridica ma comportamentale, per così dire.

Il cammino di sonno

Ora veniamo a questo “illusorio me” cresciuto ascoltando racconti sulla seconda guerra mondiale dai genitori. 

Questo “illusorio me” cresciuto anche a spaghetti western e gite in montagna tra alpinisti.

Questo me adolescente, appassionato di elettronica e motori, che elaborava perfino il motore della motosega.

Questo me che ha imparato a suonare il saxofono nei cessi della caserma perché era l’unico luogo dove non disturbava il barrito di quello strumento.

Questo me che si laurea in geologia per coronare il sogno nascosto di vivere e lavorare in mezzo alle montagne e non in un ufficio da impiegato, come il padre e come il ragioniere Fantozzi (istantanea meravigliosa della FIAT e del mondo di quell’epoca).

Ancora questo me che per campare si mette a studiare l’elettrotecnica con lo zio come mentore finendo a lavorare per due lustri nella robotica.

Questo me che di notte studia informatica per trovare lavoro in un ufficio silenzioso e pulito, se non proprio in mezzo alle montagne.

Sempre lo stesso me che torna all’università per prendere un master in sicurezza informatica e finire in IBM, specializzarsi poi in diritto commerciale e contrattuale, per tornare nuovamente all’università e prendere altre certificazioni in diritto dell’informatica e diritto privato della comunità europea o giù di li…tutto questo? Quanto tempo fa?

Un lungo cammino di sonno dove tutta questa scolarizzazione ha contribuito solo a cementare delle credenze, come la credenza in uno stato o in una giustizia.

Ribaltoni

Poi però la vita è maestra e le vicissitudini aprono gli occhi e ti ribaltano il mondo.

Il Sistema

Un giorno, all’inizio del 2013, una strana sigla compare al momento giusto, OPPT. Cattura la mia attenzione, mi rimetto a studiare, e mi cade la mascella! Leggo di un mondo dove gli stati sono delle corporation controllate da banche centrali di proprietà di poche famiglie altolocate. Leggo di magistrati morti per aver portato alla luce questi fatti. Vengo a contatto con una donna, Heater Ann Tucci Jarraf che, sfidando il sistema bancario si mette in prima linea, e paga veramente cara la sua sfida, ma mette a segno un risultato. Leggo di Anna Maria Von Reitz, che sempre nelle americhe fa lo stesso. Incontro e conosco molti uomini veri che sono in prima linea in questa vicenda di diritto internazionale. Altri che entrano nel regno della exopolitica.

Zero Point Energy

Nel frattempo inizio a studiare i rudimenti della Zero Point Energy. Leggo, leggo, studio e inizio a costruire sulla scia delle invenzioni di Tesla, Bedini, Don Smith, Lindemann, Kelly, Keshe, Adam, Peres Torres, davvero una lunga lista che arriva a includere le conoscenza di Wilhelm Reich nel campo della orgonica fino alla visione olistica di Pier Luigi Ighina. Sempre nel mentre si aprono le porte di un’altra conoscenza sotto le vesti della Nuova Medicina del Dott. Hamer.

Spiritualità

Ovviamente pensate che non abbia messo le mani anche nel calderone della così detta spiritualità? Cresciuto in una borghese famiglia cattolica, la crisi adolescenziale mi porta a indagare le discipline orientali. Dapprima attraverso le arti marziali. Tuffandomi poi dentro tante credenze, dalla new age al buddhismo Tibetano fino al Bon. L’ashtanga yoga di patanjali, l’hata yoga di Iyengar. Poi Gurdjeff, Jung, Gold, Osho e tanti altri che non menzionerò, alcuni per profondo rispetto altri per il motivo opposto. 

Però alla fine eccomi qua, sempre più parruccone, titolato da un lato e sempre più consapevole della totale futilità di tante credenze.

Il cammino di conoscenza

Solo una cosa non è mai cambiata in tanto tempo e questo è un aspetto vero e reale: ho camminato sulla via della conoscenza, sempre.

Talvolta distratto dalla mondanità, è innegabile…come tutti sanno tira più un pelo di figa che un carro di buoi, ma io son passato subito ai motori a scoppio e quindo forse questo mi ha salvato!

Oggi scrivo in onore, senza pregiudizio, a te e a me stesso e chiamo a testimoni di questo i miei due alleati, la mia vita e la mia morte. Coltivo l’equanimità di chi, avendo fatto molte esperienze, belle e brutte, cerca di giudicare sempre meno e ricordo che la magia della percezione sostiene questo mondo.

Ricordo che il dolore spesso sveglia laddove il piacere assopisce.

Ricordo che la verità è tale solo se contiene asserzioni opposte e contraddittorie, perché la coscienza può essere solo inclusiva.

Ricordo che alcuni tra coloro che fanno il gioco dei cattivi sono, essi stessi, attori di questa commedia della vita, in cui tutto traballa incerto, tra ciò che sai, che credi, che vedi, e che crei, in una danza infinita tra il nulla e il tutto.

Concludo chiedendoti, chi ha scritto questa pagina è tanto diverso da te? La sua storia e la tua cosa hanno di diverso, se non un gioco di colorate e mirabolanti percezioni, dove il passato è solo un ricordo di sogno, il presente un attimo fuggente nel corpo e il futuro una mente che fugge verso un punto all’orizzonte dell’immaginazione?

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